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Lo sapevi...
Le donne in dolce attesa devono curare con estrema attenzione la propria alimentazione, al fine di garantire a se stesse ed al nascituro un corretto apporto di nutrimenti ed energia.
Come fare?
Innanzitutto considerando con attenzione quali alimenti sarebbe bene escludere (o almeno limitare) nella dieta, in modo da evitare la possibilità di contrarre infezioni nocive per loro stesse e per il bambino. Ecco alcune linee guida di comportamento circa agli alimenti da consumare con cautela o da escludere dalla dieta.
1. Pesce a rischio contaminazione di mercurio. Le specie ittiche considerate a rischio di contaminazione da parte di mercurio sono per lo più pescespada, tonno, anguilla e verdesca: andrebbero evitate in quanto tale sostanza è stata legata a possibili danni di sviluppo per il nascituro, con particolare riferimento al cervello; attenzione anche ad altri tipi di pesce, che potrebbero risultare contaminati a causa dell'inquinamento acquatico di alcune zone, come trota e salmone.
2. Uova crude. Qualsiasi alimento che le contenga comporta il possibile rischio di un'infezione da salmonella; attenzione quindi alla maionese e ad altre salse fresche a base di uova preparate in casa, nonché a creme e dolci preparati soltanto con una breve cottura come creme brulé, mascarpone, crema pasticcera, tiramisù e zabaione.
3. Carni e pesci crudi. Bistecche al sangue, pollame non ben cotto, paté fresco, ma anche frutti di mare crudi potrebbero causare contaminazioni batteriche e il rischio di poter contrarre toxoplasmosi o salmonella; attenzione anche a sushi, sashimi, pesce crudo e pesce conservato crudo o solo parzialmente cotto, ma anche a ostriche e ad altri molluschi crudi.
4. Carni conservate. Con particolare riferimento alle carni crude o soltanto parzialmente cotte; il rischio è che possano essere contaminate dal batterio responsabile della listeriosi, una malattia infettiva che potrebbe causare disagi al nascituro.
5. Formaggi a crosta bianca. Si tratta di formaggi come brie, camembert e taleggio e sono da consumare con attenzione per via della possibilità di contrarre la listeriosi in caso di avvenuta contaminazione; ci sono meno rischi se fanno parte di piatti caldi per i quali è prevista una lunga cottura.
6. Formaggi cosiddetti "blu". In particolare gorgonzola e roquefort, che sarebbe opportuno consumare esclusivamente all'interno di piatti che prevedono una lunga cottura; attenzione anche a formaggi non pastorizzati come la fontina.
7. Frutta e verdura non ben lavata. Attenzione alla frutta e alla verdura non ben lavata, compresa quella confezionata e dichiaratamente pronta all'uso: lavare sempre in maniera estremamente accurata in modo da evitare il rischio di contrarre la toxoplasmosi.
8. Cibi e bevande dolcificati artificialmente. L'utilizzo di dolcificatanti artificiali è da evitare in quanto il loro consumo nelle donne in gravidanza è stato collegato a possibilità di danni nello sviluppo del nascituro, con particolare riferimento a danni a livello celebrale nelle aree dedicate all'apprendimento ed al controllo ormonale.
9. Latte crudo. Il latte non pastorizzato potrebbe essere un veicolo del batterio listeria; nel caso si decida comunque di bere del latte, bisognerebbe orientarsi esclusivamente verso il latte pastorizzato.
10. Alcol e caffeina. Il consumo di alcol, anche in piccole quantità, potrebbe interferire con lo sviluppo del nascituro e rivelarsi dannoso anche successivamente alla nascita, nel corso dell'allattamento, periodo in cui la sua assunzione andrebbe evitata; la caffeina andrebbe evitata (o almeno consumata con estrema moderazione), dato che un suo consumo eccessivo è stato associato con nascite premature e possibilità di aborto.
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