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Lo sapevi ?
Nel periodo estivo in particolare è importante fare attenzione al caldo per non compromettere l'allenamento e non andare incontro a rischi facilmente evitabili.
In questa stagione è facile trovarsi in condizioni climatiche con temperature molto elevate che costringono l'organismo a sostenere degli sforzi maggiori per poter praticare gli esercizi fisici a cui ci sottoponiamo abitualmente.
Queste difficoltà si manifestano molto facilmente se l'individuo non si è acclimatato.
Il termine acclimatazione fa riferimento proprio all'adattamento graduale che l'organismo attua per mantenere l'omeostasi in risposta ad un cambiamento fisico prolungato nell'ambiente circostante, come la variazione di temperatura.
Durante l'esercizio fisico devono essere 'pompate' dal cuore grandi quantità di sangue ai muscoli per rifornirli di ossigeno, di nutrienti e per eliminare le scorie che si formano con l'attività intensa. Per di più, se la temperatura è elevata, viene pompato il sangue verso la cute per mantenere la temperatura corporea costante. In questo modo, nell'individuo non acclimatato, meno sangue ritorna al cuore, che quindi pompa una quantità di sangue minore ad ogni battito e perciò necessita di aumentare la frequenza cardiaca. L'atleta acclimatato invece è in grado di svolgere gli stessi esercizi che svolgeva in un ambiente fresco.
Inoltre se la temperatura è elevata aumenta anche la sudorazione per permettere di raffreddare l'organismo. Un individuo non acclimatato ha una velocità massima di sudorazione di circa 1,5 litri all'ora e la sudorazione comporta la perdita sia di sali che favoriscono la ritenzione idrica, sia di acqua; al contrario, un individuo acclimatato aumenta la velocità di sudorazione fino a 4 litri l'ora e con una distribuzione più omogenea in tutto il corpo. Inoltre il sudore essendo più diluito ha una minore perdita di sale.
Per concludere è importante fare attenzione alle condizioni atmosferiche, in quanto se l'intensità degli esercizi fisici non viene modificata fino a quando non ci si è adattati alle nuove condizione ambientali, si rischia di andare in contro a disidratazione e alla conseguente perdita di sali che possono provocare crampi o esaurimento da calore, e alla fine a colpi di calore potenzialmente letali*.
Questi adattamenti climatici del nostro corpo richiedono circa due settimane e consentono all'atleta di svolgere gli allenamenti in modo sicuro.
*fonte: "Fondamenti di fisiologia umana di Lauralee Sherwood".