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Alessandro ha vinto la sfida con se stesso e oggi, dopo un lungo periodo passato a perfezionare la tecnica, ha raggiunto la giusta attenzione mediatica per una disciplina che da ‘estrema’ sta diventando ‘normale’.
L’ostacolo maggiore l’ha dovuto superare con la perdita del padre in età adolescenziale: per inseguire il suo sogno, per anni Alessandro ha dovuto alternare gli allenamenti al lavoro di cameriere lontano da casa.
Nel 2013 ha esordito come «wild card» nella tappa italiana del Red Bull Cliff Diving, la serie internazionale più importante di questo sport, mentre nel 2015 ha preso parte ai Mondiali di Kazan.
Il 2017 è stato l’anno della consacrazione: a luglio ha vinto la tappa di Polignano a Mare delle World Series e, una settimana dopo, ha conquistato il Bronzo ai Mondiali di Budapest, la prima medaglia iridata per un italiano in questa disciplina.
Da allora è inserito stabilmente nell’élite mondiale del cliff diving e, da un paio d’anni, guida la Scuola Nazionale di Grandi Altezze aperta dalla Federnuoto. Nel 2022, dopo diversi podi in World Series ha conquistato un Bronzo agli Europei di Roma e si è aggiudicato la prima National Cup.
Alessandro De Rose è noto anche per il suo impegno a favore dell’ambiente, a partire dal mare, suo habitat naturale. Si presta volentieri a tutte le cause più̀ nobili e dal 2020 è membro dei Green Heroes, progetto di responsabilità sociale con lo sport al servizio dell’ecologia.
Alessandro afferma che: «Il cliff diving è un percorso di vita. Per affrontare la sfida di lanciarsi in acqua da 27 metri bisogna credere profondamente in se stessi esattamente come nella vita di tutti i giorni».
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