Ogni età ha il suo piano alimentare, le proprie necessità specifiche e quindi le proprie peculiarità in fatto di piano dietetico.
Ogni età ha il suo piano alimentare, le proprie necessità specifiche e quindi le proprie peculiarità in fatto di piano dietetico. Diciamo delle banalità? A quanto pare no, soprattutto se consideriamo persone che, per lungo tempo, anche quando cambiano i ritmi di vita, gli eventi e le abitudini, e gli anni avanzano, continuano a mangiare sempre con le stesse metodiche.
Ogni età della vita così come ogni periodo di maggiore o minore attività, e anche di attività diverse tra loro, comporta richieste da soddisfare differenti tra loro. Dovremmo considerare questo aspetto e muoverci di conseguenza anche con il procedere degli anni, strutturando abitudini e costumi differenti anche in ambito nutrizionale così come lo facciamo già, magari, per il livello ed il tipo di attività fisica svolta.
Dopo i 50-60 anni non si è più dei ragazzini, le capacità di recupero peggiorano drasticamente già dopo i 30 anni, figurarsi più avanti. Non parliamo poi delle capacità di digestione o la sensibilità che si sviluppa nel corso del tempo a determinati alimenti o quantità di cibo, alla diversa composizione e qualità delle ore di sonno durante la notte o semplicemente all’influenza psicofisica che diverse abitudini in fatto di hobbies possono avere nelle diverse età.
Una specifica ulteriore andrebbe fatta parlando di genere maschile o femminile: se nell’uomo le diverse età potrebbero essere molto più regolari e le necessità nutrizionali essere molto più dipendenti dai livelli ed il tipo di attività svolte nel quotidiano, nella donna subentrano sicuramente anche i fattori di fertilità, gravidanza, allattamento e menopausa, a scombinare potenzialmente qualsiasi piano ben fatto.
Un primo campanello generale di allarme dovrebbe suonare rispetto ai quantitativi minimi di vitamine e sali minerali, con un’attenzione particolare ai quantitativi di Calcio introdotti. Questo minerale, certamente importante in ogni stadio della vita, è di eccezionale importanza nell’età avanzata e, più specificatamente, nella donna che supera l’età fertile ed entra nella menopausa. Da questo punto di vista l’introduzione di acqua ci corre in aiuto; un corretto livello di idratazione garantisce anche l’apporto elevato di calcio altamente biodisponibile.
Mantenere i livelli ottimali di idratazione ed integrazione idrosalina è di fondamentale importanza in maniera specifica per le donne, soprattutto a fronte di eventi di sudorazione eccessiva in risposta alle vampate di calore del periodo menopausale, ma non solo. Anche l’uomo rischia grosso se si dovesse esporre a cali dei livelli di idratazione: all’avanzare dell’età si riduce grandemente il livello di idratazione di base dei tessuti e con esso aumenta il rischio di incorrere in fenomeni di disidratazione, non solo nella stagione calda ma anche in altri momenti dell’anno.
Tra le vitamine e gli oligoelementi un cenno fondamentale alla quantità di vitamina D introdotta, nell’uomo come nella donna, necessaria per mantenere il benessere osteoarticolare ma anche sostenere aspetti ormonali e neuronali, così come il sostegno derivante dall’integrazione di Magnesio, anche qui molto più specificatamente nella donna rispetto all’uomo.
Occhio ad alcool e zuccheri! Si, più passano gli anni e più aumenta il rischio associato all’effetto cancerogeno dell’alcool, che si accumula nel corso degli anni e può manifestarsi soprattutto in età adulta ed in particolare in persone notevolmente esposte. Gli zuccheri semplici in grandi quantità non sono in assoluto positivi e nello specifico dell’età adulta un loro consumo frequente potrebbe far fiorire alcuni quadri patologici latenti quali ad esempio patologie dismetaboliche o diabetologiche.
E le proteine?! Non dovrebbero mai mancare ed anzi, mai sottovalutare il grande sostegno che potrebbero generare. Il mantenimento della massa muscolare genera un effetto positivo sulla prevenzione di quadri anche patologici peculiari, come la sarcopenia senile, migliorando la qualità della vita in generale e specificatamente agendo in maniera rilevante sulla prevenzione di eventi traumatici. Una struttura locomotoria supportata da ossa forti e da una muscolatura tonica è senza ombra di dubbio la chiave per la prevenzione e/o la rapida risoluzione di fratture ossee o danni articolari.
In quest’ottica non dovremmo escludere dalla nostra routine di benessere anche una buona dose di sedute in palestra, magari con un indice di invasività non elevato, ma tali da permettere un mantenimento degli stimoli contrattili su buona parte della muscolatura e garantire la prosecuzione di processi di rinnovamento delle fibre muscolari. La posturologia, la ginnastica dolce e gli esercizi di elasticità possono supportare tutto questo in un'ottica di conservazione più che di sviluppo della motilità articolare.
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