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Lo sapevi...
Vi sarà capitato almeno una volta di avere un cambiamento di umore collegato al cibo. Provate a pensare al senso di piacere e di benessere quando sentite il profumo di una torta al cioccolato appena sfornata o al cattivo umore che vi accompagna mentre seguite una dieta ferrea. E' del tutto normale, infatti il cibo e l'umore sono connessi.
La serotonina in particolare costituisce uno dei legami tra cibo e umore.
Si è visto infatti che i suoi livelli cambiano nelle varie fasi della giornata: sono bassi durante il periodo di post-assorbimento, crescono quando si anticipa l'arrivo del cibo e raggiungono il culmine durante il pasto, in particolare in risposta ai carboidrati*.
La serotonina deriva dall'aminoacido triptofano introdotto con la dieta e i livelli di triptofano nel sangue variano con la quantità di carboidrati assunti con la dieta. I farmaci che fanno aumentare i livelli cerebrali di serotonina sono potenti soppressori dell'appetito.
Si pensa che le anomalie nella regolazione della serotonina cerebrale rappresentino uno dei principali fattori che provocano dei disturbi alimentari. Ad esempio l'anoressia nervosa, caratterizzata dal mantenimento volontario del peso corporeo a un livello eccessivamente basso, o la bulimia nervosa, caratterizzata da abbuffate frequenti che vengono spesso accompagnate a vomito forzato, sono spesso accompagnate da depressione, un grave disturbo dell'umore associato a diminuiti livelli di serotonina nel cervello. Oltre all'umore depresso, i diminuiti livelli di serotonina riducono il senso di sazietà.
Per questa ragione i farmaci antidepressivi che agiscono elevando i livelli cerebrali di serotonina (p.e. Prozac) sono efficaci anche nel trattamento di molti pazienti che soffrono di bulimia nervosa.
*da: "Neuroscienze. Esplorando il cervello".
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