L' integrazione nel crossfit non si discosta molto dalle indicazioni proposte per altri tipi di sport. Semmai tali indicazioni abbracciano più necessità di quelle previste per gesti atletici molto più settoriali o poco diversificati.
Una disciplina sportiva che ha visto un vero e proprio boom di iscritti e praticanti, un modo nuovo, anche se in fondo non esattamente “recente”, di fare fitness. Conosciamo ancora meglio il crossfit e gli integratori che possono sostenerci prima, durante o dopo il WOD.
In realtà, ad essere sinceri, non si sta parlando di una vera e propria disciplina sportiva ma piuttosto di un approccio, di un modo diverso di interpretare esercizi di fitness già conosciuti, di una filosofia, un format molto più essenziale rispetto all’idea di palestra che conosciamo tradizionalmente.
Già dagli albori, dagli anni 70, era nata l’idea di integrare, in un'unica sessione di allenamento, stimoli fisici differenti per poter condizionare il proprio organismo sotto più punti di vista, con scarso o nullo utilizzo dei più comuni attrezzi da palestra.
Le sessioni di crossfit, che solo dopo il 2008 hanno conosciuto un vero e proprio boom globale, sono impostate sulla base di momenti specifici dell’allenamento volti a preparare l’organismo, migliorare il gesto specifico o allenare la forza specifica, praticare una certa sequenza di esercizi identificati di volta in volta ed infine, recuperare dallo sforzo. La peculiarità delle sessioni allenanti è nell’organizzazione generale, sempre divisa nei quattro momenti sopra descritti, e nella densità dell’impegno profuso, soprattutto nella fase centrale, quella di lavoro specifico.
Per “densità di sforzo” si intende la possibilità di praticare esercizi allenanti con una scarsa se non nulla presenza di momenti di riposo. Seguendo infatti i dettami più classici degli allenamenti ad alta intensità, cosiddetti HIT, questa parte centrale dell’allenamento di crossfit rappresenta un complesso insieme di stimoli allenanti che, oltre alla forza muscolare, la forza esplosiva e la forza resistente, chiamano in causa processi biochimici legati allo sviluppo di energia con impatto sul metabolismo del soggetto.
Così come specificato per la classificazione dello sforzo, che non rientra propriamente in una nuova disciplina sportiva, anche la componente alimentare e di integrazione per questo genere di attività, non si discosta molto dalle indicazioni proposte per altri tipi di sport. Semmai tali indicazioni abbracciano più necessità di quelle previste per gesti atletici molto più settoriali o poco diversificati.
Il crossfit infatti, prevendendo movimenti di tutto il corpo per esprimere elasticità, forza e resistenza, necessità di un sostegno sia energetico che proteico ma anche di micronutrienti fondamentali per contenere i processi ossidativi e/o migliorare composizione corporea e tempi di recupero dell’organismo.
Il Crossfitter dovrebbe sicuramente curare la fase precedente allo sforzo cercando di avvicinarsi all’inizio dell’allenamento con il carico di energie ma senza eccessivo ingombro gastro intestinale. Ultimo pasto a distanza di un paio di ore almeno dall’inizio del riscaldamento con, se necessario, un piccolo spezza digiuno pre-workout rappresentato da una barretta energetica semplice da digerire, da mangiare tutta o in parte, fino a 30’ dall’inizio, oppure un gel a rapido rilascio da assumere a ridosso dello sforzo.
Durante la sua attività, l’atleta può sicuramente fare affidamento su prodotti in grado di sostenere il livello di sforzo sia da un punto di vista energetico, sia da un punto di vista idrosalino, che da un punto di vista tonico-energizzante. La bevanda idrosalina sarebbe da tenere come base fondamentale per tutto il perdurare dell’allenamento, soprattutto durante le sessioni in cui si prevede una durata maggiore ed una perdita di sudore elevata, rispetto ad altre sessioni.
Il tonico energizzante, READY 112 della nostra linea ne è un esempio ottimale, può invece essere considerato il sostegno giusto per migliorare tonicità ed esplosività di alcuni gesti atletici specifici o momenti del MOD particolarmenteintensi, grazie alla presenza di componenti stimolanti, come caffeina e guaranà, ed altri che migliorano i livelli di ossigenazione muscolare sostenendo l’attività contrattile, come arginina, carnitina e beta alanina tra gli altri.
Al termine della sessione di allenamento non possiamo abbassare la guardia, soprattutto se l’ultimo pasto è passato da un po'. Uno shake proteico è quello che ci vuole. A voi la scelta se preferire fonti proteiche molto rapide e quasi completamente prive di altri macronutrienti, oppure fonti proteiche più complesse, derivanti da mix di proteine da fonti anche differenti per un tempo di rilascio ed un assorbimento più graduale nel tempo. Queste ultime in particolare potrebbero essere di grande aiuto quando la sessione è svolta a metà giornata e la pausa pranzo in questo modo salta.
Oltre tutto ciò l’attenzione dovrebbe essere massima anche verso quei micronutrienti in grado di abbassare i livelli generali di infiammazione dell’organismo che, soprattutto negli sportivi più attivi potrebbero essere rilevanti, o rispetto alla saluta di distretti specifici come ossa ed articolazioni. Dieta varia ricca di pesce azzurro di piccolo taglio e verdura, meglio se a foglia verde. Da segnalare SUPER OMEGA 3 e NORINCOL per questi scopi.