Quali sono gli elementi importanti da considerare per iniziare una dieta dimagrante? Che strategia seguire?
Da dove iniziare? Che strada prendere?
Come ogni percorso di miglioramento personale, ma anche in tutte quelle circostanze in cui ci sia un qualsiasi altro obiettivo da raggiungere più o meno importante che sia, è essenziale tracciare una rotta, identificare una mappa con dei punti di riferimento abbastanza chiari.
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: avere una visione chiara degli obiettivi che ci prefiggiamo, che devono necessariamente essere raggiungibili, quindi praticabili, ma anche sfidanti e facili da monitorare, è la chiave per rendere il processo sempre più reale, facile da perseguire ma anche modificabile e facile da ritracciare qualora ce ne fosse bisogno.
Sapere con esattezza il punto di partenza, quali sono i valori che intendiamo monitorare durante le settimane, quali sono i numeri che è possibile ottenere ed in quali orizzonti temporali è possibile e salutistico raggiungerli, sono tutti punti cardine da focalizzare, magari per iscritto all’inizio del nostro percorso.
Molti di noi ad esempio ignorano quasi completamente la natura dei pasti che introducono nelle 24 ore o nella settimana, sottostimano le calorie introdotte e spesso dimenticano spuntini o piccoli peccati di gola. Un buon punto di partenza sarebbe quello di definire con chiarezza il quantitativo di cibo che, ad oggi cioè al momento in cui si decide di avviare un nuovo corso, ci permette di rimanere nel nostro peso attuale e mantenere inalterata la circonferenza vita o meglio ancora la nostra percentuale di grasso e di acqua corporee.
Una volta compreso questo, ed è facilmente investigabile con il solo automonitoraggio per un periodo di tempo di almeno 10 giorni o 2 settimane del cibo introdotto e delle variazioni degli indicatori sopra riportati, è possibile procedere con la stesura della strategia da adottare.
Ancora una volta ci preme fare pulizia di qualsiasi falso mito su alimenti miracolosi o tecniche portentose: il raggiungimento di un peso forma e di parametri anatomico/fisiologici adeguati e graditi alla persona avviene solo ed esclusivamente attraverso il deficit energetico, ovvero spostando l’equilibrio tra energia introdotta ed energia consumata nell’arco delle 24 ore o di più giorni, a favore del secondo e a svantaggio del primo. Qualsiasi altro assunto che propone strategie diverse o si trova in errore oppure nasconde di fatto un deficit calorico sotto le vesti di un piano alimentare rivoluzionario: tutte le diete dimagranti funzionano perché permettono all’individuo di mangiare meno calorie rispetto a quelle consumate.
Ma allora da cosa è realmente rappresentata la difficoltà di milioni di persone nel mondo nel raggiungere e mantenere i propri standard fisici ed obiettivi salutistici?!? La sfida vera risiede nella COMPLIANCE, ovvero nel formulare una strategia alimentare che comprenda in maniera più ampia anche il nostro stile di vita, il più possibile cucito apposta sul singolo individuo, facilmente perseguibile in qualsiasi momento della vita e che rimanga costante nel tempo senza mutazioni repentine che rendono possibile il ritorno al punto di partenza o addirittura a condizioni peggiori.
Ecco quindi spiegato perché ci sia spesso bisogno di figure professionali competenti in grado di seguirci passo passo nel nostro processo, un cammino spesso lungo che ha bisogno di continue modifiche e verifiche e non solo di un freddo calcolo iniziale basato sul quantitativo calorico da tagliare giornalmente. Ogni soggetto risponde in maniera peculiare e potrebbe aver bisogno di una distribuzione di pasti diversa in base a gusti, orari, necessità lavorative, necessità sportive o fisiologiche generali.
Di base un taglio calorico eccessivo non è mai auspicabile per ottenere cambiamenti duraturi nel tempo ed immodificabili; se non si hanno di fronte persone con una fortissima automotivazione ed autocontrollo, una strategia del genere porterebbe al fallimento dopo poche settimane poiché l’organismo cercherebbe di difendersi al meglio contro la penuria di nutrienti indotta da noi stessi. La nostra è una macchina straordinaria, che tende molto più all’accumulo di energia rispetto al suo consumo, da qui i continui e potenzialmente dannosi impulsi psicologici ad alimentari in situazioni di privazione, ma anche la capacità di rallentare le funzioni metaboliche se il taglio calorico fosse eccessivo ed identificato come dannoso dai nostri stessi sistemi di allarme involontari.
L’equilibrio migliore si crea togliendo una piccola porzione di calorie introdotte rispetto al nostro valore di mantenimento, verificato come descritto in precedenza, unite ad un aumento di quelle consumate dall’attività fisica o dal movimento quotidiano extra. Ragionare in termini di settimana invece che di 24 ore potrebbe aiutare alcuni soprattutto nella gestione di eventi culinari importanti come cene o pranzi del weekend o feste ed appuntamenti conviviali.
Anche la scelta degli alimenti può essere di grosso aiuto: privilegiare alimenti con una densità calorica bassa ed alti indici di sazietà è di sicuro aiuto, così come mantenere una piccola percentuale di cibi “preferiti” evitando di escludere completamente alcune classi di alimenti per paura di introdurre troppe calorie: il rischio più concreto sarebbe quello di perdere il controllo proprio con questi stessi alimenti esclusi, vanificando tutto e tornando sempre al punto di partenza.
Migliorare i rapporti di macronutrienti assunti è un altro nodo importante nel complesso quadro delle strategie alimentari migliori da poter attuare. Si noti, ad esempio, che le percentuali proteiche introdotte nelle diete sono troppo spesso mal considerate, mentre un aumento della loro percentuale introdotta può significare un miglioramento di alcuni fattori importanti nel piano dietetico come la sazietà e l’incidenza termogenica dei pasti; di fatto le molecole proteiche, assunte nelle giuste quantità, impegnano in modo maggiore da un punto di vista digestivo il nostro sistema, rispetto ai carboidrati soprattutto, liberando anche maggior energia termica, di qui l’effetto termogenico e l’aumento del dispendio energetico generale proprio a causa della loro complessità digestiva.
Prodotti in polvere come MIRABOL PROTEIN 94% o PROTEIN 97% sono di facile introduzione in un piano alimentare individuale e possono, come detto altre volte, rappresentare alternative proteiche utili, di qualità e facili da usare da chiunque, con una versatilità proficua per ogni genere di soggetto.
Questi citati sono solo alcuni degli aspetti su cui focalizzarsi nella scelta del miglior modo per arrivare al proprio obiettivo. Nei prossimi articoli continueranno gli approfondimenti di questi e di molti altri aspetti. Seguici!