Cambio di stagione, senso di stanchezza... ma da cosa può dipendere?
FERRO E NON SOLO
Eccoci, arriva la primavera, mi sento debole, sempre più fiacco e spossato, sempre più spento anche in viso. Il solito cambio di stagione che mi distrugge. Meglio correre ai ripari e trovare qualche buon integratore a base di caffeina per tirarmi un po' su e continuare a darci dentro con gli allenamenti intensi di questo periodo. Le gare si avvicinano e non posso permettermi di fermare i miei miglioramenti.
Sei sicuro che sia davvero il caso di continuare a spingere sull’acceleratore, aumentando anzi la carica giornaliera con booster vari che spesso coprono carenze profonde? Non sarebbe il caso di fare qualche verifica prima di declassare tutto ad un senso di debolezza generale che coincide con il periodo?
In questo periodo ci si rimette in forma, si controlla l’introito calorico, ci si allena di più, si aumentano i carichi allenanti soprattutto all’aperto ed aumentano le sessioni cardio delle nostre tabelle. Tutte queste condizioni, oltre ad una predisposizione personale, individuale, differente tra uomo e donna, ad esempio, età, stile di vita, condotte alimentari e molto alto, possono favorire stati carenziali al livello del sangue.
Il primo imputato in tutto ciò è il Ferro. Metallo fondamentale, a livello molecolare, per il corretto funzionamento della macchina-corpo. Il ferro è uno ione essenziale per il trasporto di Ossigeno ai tessuti. Senza, o in situazioni di carenza, il nostro corpo semplicemente dispone di meno apporto di ossigeno nei vari distretti del nostro organismo che ne richiedono la presenza per i processi energetici cellulari. E' in funzione di questo che si manifestano tutti i processi negativi a cui si faceva riferimento sopra e che possono essere facilmente scambiati con dinamiche stagionali o legate a situazioni contingenti che però non vengono in questo modo risolte alla fonte.
Serve necessariamente effettuare analisi ematologiche per individuare il problema carenziale e valutare così i livelli di Ferro nel sangue ma non solo. Molti sportivi potrebbero beneficiare di piani alimentari dedicati o di integratori specifici per il Ferro poiché effettivamente carente. A riguardo ti invito a dare un’occhiata al nostro prodotto di riferimento https://www.volchem.it/ironfist-ferro.html.
In altri casi però non basta aumentare l’apporto di Ferro con la dieta o tramite integrazione, piuttosto si dovrebbe lavorare anche su fattori che migliorano l’assorbimento del minerale o, come nel caso di altri valori ematologici scarsi, migliorare l’apporto anche di altri macro e micronutrienti che partecipano alla funzionalità del tessuto sangue.
Se ad esempio dalle tue analisi scoprissi di avere solo un basso livello di emoglobina, integrare ferro o aumentare la quota di cibi ricchi di ferro maggiormente disponibile come quello presente nella carne e nel pesce, potrebbe aiutarti molto. Potresti avere un effetto ancora maggiore se, nello stesso pasto, riuscissi ad inserire una fonte di ferro ed una di vitamina C, molto utile per migliorare l’assorbimento del minerale, evitando l’associazione con altri cibi che potrebbero invece influire negativamente. Evita quindi di mangiare latticini o bere caffè durante il pasto che prevede il tuo cibo-Ferro.
Se invece dalle analisi non è solamente il ferro ad essere basso ma anche altri valori come l’ematocrito, che descrive la densità di globuli rossi nel sangue, o valori che descrivono la grandezza dei tuoi globuli rossi, così come bassi valori di acido folico, il problema potrebbe essere un pochino differente. Alcuni tipi di sforzo, così come periodi dell’anno di maggior carico, incidono negativamente su questi valori, generando un quadro complessivo debilitato che conduce sempre alla fase terminale del ragionamento già espresso in precedenza, ovvero la ridotta disponibilità di ossigeno come materiale energetico per le reazioni di respirazione cellulare.
Un corretto apporto proteico con la dieta, oltre alla giusta attenzione rivolta all’introito del minerale Ferro, può avere effetti positivi rispetto a questi quadri carenziali. Anche l’integrazione di vitamine del gruppo B, quando non assimilate in quantità sufficiente dalla dieta tramite cibi di origine animale soprattutto, possono essere di grande importanza poiché entrano come cofattori biochimici all’interno delle reazioni di sintesi cellulari.
In questi periodi sarebbe opportuno riflettere sulla necessità di diminuire parzialmente il carico allenante, soprattutto delle attività aerobiche e ad alto impatto, per permettere al nostro organismo di recuperare in maniera adeguata. Le donne poi in età fertile dovrebbero riflettere con ancora maggior attenzione sull’organizzazione delle sessioni e dei programmi di allenamento in concomitanza dei periodi mestruali. In tali periodi, qualora non si volesse interrompere del tutto l’attività, integrare aumentando l’apporto di soluzioni saline, minerale ferro e vitamine del gruppo B può essere un vero toccasana.