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Filip Babicz (Wodzisław Śląski, 28/09/82), è un alpinista estremo di origini polacche.
Figlio di una guida dei monti Tatra, cresce a Zakopane, in Polonia, a 15 anni inizia a praticare l'arrampicata sportiva a livello agonistico, attività che costituirà il fulcro della sua vita per i successivi 18 anni. Nel 2015 torna alle origini riscoprendo la passione per la montagna. Praticando l'alpinismo - soprattutto quello fast & light - prova un senso di libertà che decide di non voler più abbandonare.
Oggi Filip vive a Courmayeur ed è un membro della squadra nazionale polacca di alpinismo, specializzato in molte discipline, le principali delle quali sono il drytooling, l’alpinismo fast & light e l’highballing. Negli ultimi anni si è reso protagonista di diverse imprese, che l’hanno portato ad abbattere drasticamente alcuni record di velocità di ascensione sulle vette alpine.
Nel 2020 ha effettuato una solitaria in 17 ore lungo l’Integralissima di Peuterey sul Monte Bianco (mentre 47 anni fa, per la prima è ultima volta, era stata percorsa in 3 giorni). Sempre nel 2020 ha affrontato la Cresta Sud di Aiguille Noire de Peuterey in 1h30’14’’.
Nel 2021, ancora una volta in velocità, ha salito lo Spigolo Nord del Pizzo Badile, sulle Alpi centrali, in 42’52’’.
Nel 2022 ha sconvolto tutti, prima percorrendo per la prima volta in solitaria la leggendaria "Appointment with Death", in Inghilterra, e poi salendo il Grand Capucin, la vetta più difficile delle Alpi, in soli 49’.
Nel 2018 è stato nominato «atleta ultrapolivalente» dell'anno dalla rivista francese Vertical. Nel 2021 si è aggiudicato il premio "Kolos" al più importante Festival europeo di avventura.
Filip afferma: «Si realizzano sempre le cose in cui credi realmente. E' il credere in una cosa che la rende possibile».
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