Tornano le gare, come organizzarsi e a cosa fare attenzione?
Dopo un lungo periodo di eventi cancellati, rimandati, ridotti nel numero di partecipanti e nell’offerta, per l’endurance riparte con forza la stagione delle gare. Che si tratti di gare podistiche, meeting di atletica, gare di triathlon o di ciclismo, si riparte con una moltitudine di eventi offerti. Il merito è in primis dell’allentamento delle misure precauzionali anti-Covid ma anche e soprattutto della bella stagione che avanza, ed il connubio di questi due aspetti fa sì che la richiesta da parte del pubblico di appassionati stia letteralmente esplodendo!
Questo slancio rinnovato coincide come spesso accade, a prescindere dagli aspetti legati al post-Covid, con un evidente aumentato coinvolgimento di sportivi saltuari o neofiti, che di questi tempi assaporano per le prime volte il campo di gara, il traguardo o il pettorale spillato al petto, e che difficilmente riescono poi a starne lontani. Il rischio di tutta questa serie di condizioni concomitanti è quello di eccedere con l’agonismo, con gli impegni e con il coinvolgimento, aumentando le probabilità di prestazioni poco gratificanti, di stress o, peggio ancora, di infortuni da sovraccarico.
Come per gli allenamenti, per il piano alimentare o di integrazione, sarebbe opportuno riflettere su una strategia di comportamento anche rispetto al periodo delle gare; conoscere in anticipo il calendario degli eventi, quanto tempo c’è tra una gara e l’altra, il tipo e la difficoltà della gara a cui parteciperemo, sono tutte informazioni fondamentali da possedere con una buona dose di anticipo a meno di non ritrovarsi spaesati e confusi nel bel mezzo del periodo agonistico.
Lo sportivo professionista sa perfettamente che non è possibile mantenere una elevata condizione di forma per un lungo periodo temporale ma, al contrario, è necessario riflettere su più fasi di crescita di condizione intervallate da zone di mantenimento ed altre di completo recupero. Certamente ci si troverà in situazioni differenti in base al tipo di attività e di eventi svolti soprattutto rispetto ai tempi di recupero dell’organismo dopo uno di questi appuntamenti; il caso, ad esempio, del maratoneta che gareggia finalizzando una gara di 42km ogni 4-6 mesi sarà necessariamente diverso dal ciclista che partecipa ad eventi “brevi” o rispetto al triatleta specialista di distanze “sprint”, i quali potrebbero tentare di mantenere alta la condizione anche fino ad un mese consecutivo se necessario.
In linea generale i tempi di recupero tra una gara e l’altra sono molto simili a quelli che hai sperimentato durante il ciclo di allenamenti, soprattutto dopo quelli più intensi che “minano” gli effetti della competizione che stai preparando. Ad esempio, se dopo un lunghissimo nella preparazione di una maratona hai avuto difficoltà ad allenarti per i 3 o 4 giorni successivi, forse dovrai considerare almeno una decina di giorni di completo recupero dopo la tua maratona prima di pianificare nuovi impegni. Oppure se un combinato bici-corsa ha lasciato scorie nelle gambe per le 48h successive, allora sarebbe bene considerare 5-7 giorni di recupero dopo la partecipazione ad un triathlon sprint o un olimpico. L’impegno di una competizione è certamente maggiore rispetto ad allenamenti anche vicini a quanto ci aspettiamo di trovare in gara: la durata e l’intensità dell’impegno non saranno mai raggiunte in allenamento a meno di non allenarsi dando sempre il 100%, il che ci porterebbe facilmente ad esaurimento; Ecco perché è sempre consigliabile considerare tempi leggermente più lunghi per tornare alla condizione fisica di base dopo una gara, pensando anche all’impegno psicosomatico, di concentrazione e stress psicologico, che ogni sforzo agonistico porta con sé, che si tratti dell’agonista professionista o dell’amatore che cerca la prestazione contro se stesso.
Già, ma come posso coniugare il piacere di gareggiare con l’equilibrio psicofisico?La soluzione sta nel bilanciare gli sforzi, cerchiare in rosso solo un numero ridotto di eventi sul calendario facendoli coincidere con i giusti tempi di recupero e pensare di partecipare a tutti gli altri a cui si ha il piacere di essere presenti, come parte integrante del programma di allenamenti. La fase di mantenimento della forma, specie se gli impegni saranno abbastanza ravvicinati, prevederà necessariamente dei carichi allenanti non eccessivi, che richiamino saltuariamente tutte le grandezze fisiologiche necessarie e mantengano un buon livello di attività di base, inserendo un solo lavoro specifico alla settimana e sfruttando gli altri allenamenti per facilitare il recupero generale.
Gareggiare a volte si dimostra molto più allenante delle sessioni specifiche. Molto spesso anche gli atleti élite sfruttano le competizioni per crescere di condizione, utilizzando la presenza di altri atleti, l’adrenalina del pettorale o le condizioni organizzative, per spostare l’asticella dei propri limiti un po' più in là. Durante le competizioni in effetti, si creano i presupposti ideali per migliorare la propria tenuta fisica e mentale, l’attitudine a maneggiare certi tipi di sforzo, a confrontarsi con sé stessi prima ancora che con gli altri. Anche per tutto ciò però non si dovrebbe rischiare di adattarsi e, anche mantenere un certo sano distacco con la competizione, permetterà di godere al massimo di questi momenti una volta che si presenteranno.
E con l’alimentazione? È necessario avere accortezze particolari in questo periodo oppure posso permettermi di mangiare come e quanto voglio? In fondo... con tutto quello che si brucia...
Il mangiare, come sempre, fa da cornice al quadro di condizione psicofisica, energetica e di recupero. Non curarsi troppo di questi aspetti può rovinare i contenuti della prestazione, così come curarsene eccessivamente: banditi o quasi qualsiasi tipo di cambiamento nelle strategie alimentari consolidate, abbandoniamo i propositi di perdite di peso importanti che mal si conciliano con scorte energetiche piene, necessarie per affrontare sforzi massimali o sub-massimali, e via libera a ad un elevato apporto idrosalino, di micronutrienti e macronutrienti bilanciati soprattutto in fase di recupero nel dopo gara.
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