Sai quanto è importante l'idratazione e assumere i sali minerali. Ma alcuni sono più importanti di altri, come il sodio, e una sua bassa concentrazione è definita iponatriemia.
CONOSCI L’IPONATRIEMIA?
Idratarsi bene non è una prerogativa solamente dei periodi caldi dell’anno, anzi. Ci si dovrebbe interrogare, a prescindere dalla stagione in cui ci si trova, sul quantitativo di liquidi persi durante l’attività e quindi, di riflesso, sull’impatto che questo può avere nei confronti delle specifiche attività svolte.
Ognuno di noi elimina una quantità di liquidi assolutamente soggettiva, che dipende certamente dalla temperatura esterna ma anche dal tasso di umidità dell’aria, dal tipo e dalla durata di attività fisica svolta o dal tipo di attrezzatura e vestiario utilizzato.
Perdere liquidi attraverso il sudore non significa perdere solamente acqua, che pure è necessaria di per sé al mantenimento dell’omeostasi, della temperatura corporea e dei normali processi metabolici cellulari.
Vi sarà senz’altro capitato di assaporare una goccia di sudore che scendendo dalla fronte si posa sulle vostre labbra e percepire chiaramente una nota salata nel gusto. Il sudore, così come le urine o anche le lagrime oculari, sono liquidi corporei nei quali sono disciolte molte molecole oltre ad un buon quantitativo di sali minerali che dal flusso ematico escono verso i tessuti, passando di cellula in cellula in base alle necessità del momento.
La presenza di sali minerali nel circolo ematico così come nei fluidi intra ed extra cellulari, è fondamentale per il mantenimento della vita. Si basano infatti sulla presenza di ioni inorganici tutti i meccanismi di contrazione e rilassamento muscolare, sia di muscoli volontari come quelli degli arti, sia di quelli involontari come il cuore, di conduzione degli impulsi neuronali di qualsiasi tipo, nonché di attivazione e prosecuzione di processi metabolici intracellulari.
Se è vero che tutti gli ioni inorganici sono importanti, il Sodio è uno di quelli dei quali l’organismo non può privarsi assolutamente. La sua concentrazione nel sangue rimane stabile in un intervallo compreso tra 135-145 mmol/L, reso stabile attraverso un meccanismo fine di controllo che avviene proprio attraverso l’espulsione o la ritenzione di liquidi: più la concentrazione del Sodio sale e maggiore sarà la ritenzione di liquidi per permettere una sua ampia diluizione. Al contrario, se la concentrazione di Sodio scende, l’organismo metterà in atto tutti i processi a disposizione per espellere liquidi e far sì che il quantitativo rimasto sia diluito in una quantità inferiore di liquido.
Ma come mai è così importante, per il nostro corpo, mantenere in modo così preciso un parametro di concentrazione simile? Lo è proprio per l’elevato numero di processi fisiologici che dipendono dalla sua presenza. Basse concentrazioni di Sodio possono manifestarsi con sintomi sempre più gravi, andando da semplici giramenti di testa e sbandamenti di equilibrio fino ad effetti più gravi. Dipende da una bassa concentrazione di Sodio tutta la casistica associata a crampi muscolari, tachicardia ed ipotensione, sonnolenza ed allucinazioni, fino ad arrivare a stati epilettici e convulsioni.
La bassa concentrazione di Sodio nel sangue si definisce IPONATRIEMIA e può essere classificata in più tipologie differenti sulla base delle cause scatenanti il processo di abbassamento.
Per lo sportivo tutto ciò diventa ancora più importante, proprio perché soggetto a perdite di liquidi corporei in quantitativo maggiore rispetto a condizioni di attività normale. Senza entrare nello specifico di tecnicismi biochimici, sarà importante focalizzare l’attenzione su un concetto già espresso in precedenza, ovvero sulla forte dipendenza che esiste tra la perdita e l’introduzione di liquidi ed il quantitativo di Sodio che permane nell’organismo. Se da un lato, infatti, appare scontato che la perdita dell’elettrolita si verifichi principalmente a mezzo dell’elevata sudorazione e quindi il rischio di un abbassamento della concentrazione di Sodio è evidente soprattutto per sforzi intensi e di medio-lunga durata, dall’altro potrebbe passare sottotraccia una caduta di concentrazione per effetto di una diluizione eccessiva; Non è raro infatti assistere ad episodi di capogiri, svenimenti e tachicardia, in atleti che, pur avendo usufruito di tutti i rifornimenti idrici possibili, sono in effetti in evidente stato di iponatriemia. L’equivoco più pericoloso, infatti, sta proprio nel voler ovviare ai danni da disidratazione con l’assunzione di grandi quantità di acqua, priva di sali minerali disciolti: l’effetto prodotto sarà quello di aumentare enormemente la diluizione di quei pochi sali minerali rimasti nell’organismo, già messi a dura prova dalle cospicue perdite di sudore.
Proprio per effetto di quanto detto, lo sportivo, soprattutto chi pratica endurance, dovrà tenere in gran considerazione il reintegro di soluzioni saline ad intervalli regolari, come ad esempio ISODRINK di Volchem, da assumere durante e/o dopo l’attività fisica, soprattutto se protratta oltre l’ora, ora e mezza, continuativa. Una soluzione salina isotonica idonea per sopperire a carenze simili e, al contempo, mitigare i potenziali effetti indesiderati di un sovradosaggio di sali minerali a livello gastro intestinale.