A volte si parla di vitamine e di sali minerali, di antiossidanti e di radicali liberi, senza sapere effettivamente di cosa si stia parlando, senza conoscere pienamente l’importanza di alcuni fattori nutrizionali, né conoscere l’effetto fisiologico di molecole positive o negative per il nostro organismo. Cerchiamo di fare un pò di chiarezza.
A volte si parla di vitamine e di sali minerali, di antiossidanti e di radicali liberi, senza sapere effettivamente di cosa si stia parlando, senza conoscere pienamente l’importanza di alcuni fattori nutrizionali, né conoscere l’effetto fisiologico di molecole positive o negative per il nostro organismo.
Pensiamo a quanto accade per i radicali liberi. Sono sulla bocca di tutti ma a volte appaiono come delle entità astratte non ben correlate con eventi negativi che accadono nell’organismo. Perché allora preoccuparsi di queste molecole così pericolose ma allo stesso tempo così difficili da classificare? C'è in effetti una correlazione diretta, pratica, che collega la formazione di specie molecolari reattive a patologie importanti che si manifestano anche con quadri patologici gravi. Pensiamo ad esempio al danno cardiovascolare che può incorrere per effetto di radicali; al livello tissutale dei vasi sanguinei, alte concentrazioni di radicali liberi vengono prodotte da cellule del sistema immunitario in risposta ad un danno o un processo infiammatorio localizzato e questo innesca una cascata di eventi che genera un ulteriore richiamo di cellule nel punto esatto in cui si manifesta il danno. Questo circolo vizioso porta ad un graduale restringimento del diametro di vasi sanguinei e relativo aumento del rischio di occlusione.
I micronutrienti sono tutto quello che non è Proteine, Carboidrati e Grassi. Sono cioè molecole introdotte dalla dieta in quantità molto minori rispetto ai macronutrienti appena nominati. I micronutrienti sono Vitamine e Minerali, non apportano calorie come nel caso dei macronutrienti ma sono indispensabili per la fisiologia dell’organismo.
Ma sono davvero così rilevanti i micronutrienti ai fini nutrizionali e, nel caso dello sportivo, di prestazione?
La risposta può essere immediata quanto scontata. Sì. La motivazione potrebbe essere un po' meno scontata ma altrettanto intuitiva. E' dimostrato come quadri carenziali di vitamine e sali minerali determinino processi degenerativi nell’organismo, sia nell'adulto che nel bambino che addirittura nel feto.
E’ sulla base di questo ragionamento che le evidenze scientifiche certificano come sia fondamentale introdurre dei valori minimi anche di vitamine e sali minerali. Non solo. Nel tempo si è andata affinando sempre più la correlazione tra il singolo componente ed una specifica carenza. Un esempio per tutti riguarda il corretto apporto di acido folico nella dieta, non solo in generale ma nello specifico della donna in gravidanza: carenze di acido folico si riflettono in malformazioni sul piano neurologico del feto.
Si, ho capito. Ma nei fatti a cosa servono queste molecole?
Se le proteine servono per costruire, i grassi per energia ed ormoni, i carboidrati per l’energia, queste altre molecole cosa fanno materialmente nell’organismo?
Tutte queste molecole si occupano di aspetti molteplici, diversificati, minori, e sicuramente con effetti non evidenti nell’immediato. Per queste ragioni è ancor più difficile far passare nella popolazione la grande importanza che ricoprono anche questi componenti introdotti dalla dieta. I loro compiti riguardano reazioni biochimiche molecolari, sono molto spesso parte integrante di enzimi che danno luogo a reazioni cellulari, fanno parte di molecole più grandi che hanno funzioni energetiche, strutturali, di neurotrasmissione e molto altro.
Non rischiamo di essere banali parlando di quanto l’assunzione con la dieta di frutta e verdura in quantità sia “conditio sine qua non” per apportare una congrua quantità di microelementi. Una dieta varia nelle fonti, che non tolga a prescindere interi gruppi alimentari, come ad esempio i latticini relativamente all’apporto di Calcio, equilibrata nei macronutrienti, così da poter apportare un sufficiente quantitativo di vitamine liposolubili, ad esempio, attraverso un sufficiente introito di grassi, ma anche sufficiente alle necessità energetiche del singolo, relativamente alle proprie attività quotidiane.
Le analisi ematologiche sono la miglior strategia diagnostica che può aiutare nel prevenire o trattare stati di carenza, direttamente o indirettamente collegati ai micronutrienti. Tra questi soprattutto quelli definiti ESSENZIALI, possono determinare situazioni di debito. Riguardo questi ultimi, il nocciolo della questione riguarda l’incapacità dell’organismo umano di produrre alcuni elementi, al contrario di quanto accade per altri definiti NON ESSENZIALI. Non sarebbe infrequente, infatti, verificare carenze di minerali idrosolubili quali Calcio, Ferro, Fosforo, Magnesio, Zinco, Rame, tutti elementi ESSENZIALI, in soggetti molto attivi o con predisposizioni individuali o che attraversano fasi peculiari del proprio processo evolutivo. Tali elementi, se non compensati con la dieta, sarebbe essenziale cercare di introdurli tramite uno schema di integrazione dedicata, meglio se specifica in base alle necessità del singolo e non tramite integratori “tutto in uno” che rischiano di non essere sufficienti per la richiesta ed al contempo eccessivi per altri elementi.