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Lo sapevi?
Oggi vogliamo parlare della nutrizione per l'atleta che pratica sport invernali* (hockey su ghiaccio, sci nordico, skeleton, biathlon etc.).
Essendo gli sport invernali molto diversi tra loro lo scopo di questo articolo è quello di dare alcune informazioni generali di base come spunto da poter approfondire.
Per prima cosa è importante l'idratazione. Molti atleti che praticano sport come p.e. fondo o anche salto con gli sci, svolgono l'allenamento durante il periodo estivo e la perdita di sudore è elevata. L'idratazione quindi serve per raffreddare l'organismo e recuperare i liquidi perduti. Inoltre l'acqua corporea serve anche ad irrorare i muscoli e permette lo scambio di sostanze tra gli organi.
Se in estate sicuramente la perdita di sali e liquidi è maggiore, non bisogna però fare l'errore di pensare di non idratarsi anche in inverno. Le quantità sicuramente di liquido da ingerire sicuramente saranno ridotte ma da non trascurare... ricordiamoci sempre le la disidratazione è la prima causa di stanchezza!
In generale comunque è consigliabile non assumere soltanto acqua ma integrare con bevande a base di carboidrati ed elettroliti (sali minerali).
Le basse temperature e l'altitudine elevata possono condizionare le scorte di glicogeno. Per questi atleti è consigliato un continuo apporto di carboidrati sia per sostenere la richiesta energetica elevata, sia per mantenere stabili le funzioni cerebrali ed immunitarie. Per esempio nel caso degli atleti che praticano sci di fondo il carico di carboidrati serve per aumentare la resistenza e per ritardare l'insorgere della fatica. In particolare nei 3-4 giorni precedenti la competizione l'atleta diminuisce il carico di lavoro e aumenta l'introito di carboidrati. E' raccomandato inoltre per chi pratica attività molto dispendiose a livello fisico l'introduzione di proteine e carboidrati anche al termine delll'attività.
Per chi pratica sci nordico la più comune carenza evidenziata in micronutrienti è quella di ferro. All'atleta è consigliato tra le altre cose di dormire in altitudine e allenarsi a quote inferiori, in modo tale da aumentare l'eritroproteina, l'emoglobina e gli eritrociti, cioè quei fattori che possno migliorare la prestazione sportiva.
*fonte: "Alimentazione per lo sport e la salute di Pierluigi BIagi, Antonio Di Giulio, Amelia Fiorilli, Antonello Lorenzini".
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