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Ciao, posso affermare senza ombra di dubbio che la stagione, sin qui, sia andata oltre le mie più rosee aspettative. La realizzazione del mio grande progetto legato all’avventura invernale himalayana che si è conclusa al Campo Base dell’Everest è stato uno dei miei traguardi più emozionanti. Un’esperienza sportiva e soprattutto umana, che mi ha lasciato un patrimonio interiore enorme. Per il resto ora sono nel vivo della stagione agonistica e dopo il podio alla Transpyrenees (1000 km nostop attraverso i Pirenei) mi appresto a partecipare alla Race Across France, gara estrema di 2600 km no stop soprannominata “Le Tour de France” in una sola tappa. C’è un pò di naturale stanchezza per cui non so, obiettivamente a quale traguardo potrò ambire, ma come sempre cercherò di dare il massimo. Inoltre l’uscita del mio secondo libro, “Zona Omar” ed. Baldini+Castoldi sta riempiendo la mia agenda di appuntamenti legati alla sua presentazione.
Senz’altro arrivare al Campo Base dell’Everest, in solitaria e in inverno è stato uno dei momenti più belli ed emozionanti. La prima notte alla Transpyrenees, quando ho dovuto affrontare temporali in alta quota (e con un fulmine caduto a pochi metri di distanza dal mio passaggio) è stato il momento più complicato e rischioso ma fa parte del “gioco” quando si decide di affrontare uno sport così duro ed estremo.
Solitamente tutto parte da una intuizione o da un desiderio. A quel punto si mette in moto la macchina organizzativa che richiede settimane se non addirittura mesi di lavoro. Il tutto, ultimamente, reso ancor più complesso dalle restrizioni legate alla pandemia ma è un challenge che ho deciso di affrontare per dare un segnale forte circa la ripartenza. Ognuno di noi deve saper tirare fuori il meglio anche nei momenti più difficili e complessi.
In allenamento è molto semplice seguire un piano alimentare affidandosi alla corretta integrazione. La parte più complessa è durante le spedizioni in autonomia. In quel caso bisogna affidarsi solamente a ciò che si trova e in questo caso lo spirito di adattamento è la dote piu importante.
Gli integratori su cui faccio affidamento maggiormente sono quelli a base di aminoacidi (è fondamentale prevenire e combattere il catabolismo muscolare durante le lunghissime gare e avventure di ultracycling), tanto i gel quanto gli integratori pre-post attività. Utilizzo, poi, integratori a base di vitamina C per rinforzare le difese immunitarie.
In gara, infine, avere sempre dei gel a rapida assimilazione è fondamentale per far fronte agli improvvisi cali che si registrano dopo svariate ore/giorni trascorsi in sella.
L’ultracycling, cosi come tutte le discipline di ultraendurance, richiede una lunga e attenta preparazione basata su traguardi intermedi e crescita graduale. Sicuramente fondamentale affidarsi a un buon coach esperto nel settore così da vivere in maniera progressiva e non traumatica l’approccio a una disciplina basata su fatica e sforzi di lunghissima durata.
La prossima competizione sarà, appunto, la Race Across France poi sicuramente osserverò un periodo di stacco e riposo fondamentale dopo una stagione così lunga e intensa. Periodo in cui, senz’altro, inizierò a pensare e progettare la prossima avventura invernale.
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