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MALANNI DI STAGIONE
Conoscere le cause, prevenirli e recuperare velocemente.
Che inverno sarebbe senza naso chiuso e qualche linea di febbre?
Ogni anno nel periodo invernale sono milioni le persone costrette a fermarsi a causa di sintomi influenzali, raffreddore, febbre e simili, che spesso lasciano il nostro fisico spossato e debilitato per diversi giorni anche dopo la guarigione.
Erroneamente però, si tende spesso a generalizzare l’origine di questi stati di malessere, con il conseguente rischio di sottovalutare, o al contrario ingigantire, l’effettiva entità della malattia. Conoscere le reali cause scatenanti è però di grande aiuto per gestire il decorso dei sintomi ed arrivare in breve tempo a piena e completa guarigione.
A volte capita di scambiare una banale risposta fisiologica ad uno sbalzo di temperatura repentino, con gli effetti della presenza nel nostro organismo di un virus o di un batterio. L’organismo umano infatti risponde in modo simile a stimoli patogeni diversi, generando eventi infiammatori generali e/o locali, con aumento della temperatura e liberazione di mediatori chimici e biochimici di difesa; banalmente, ad esempio, il naso che cola non è altro che un effetto dell’aumentata produzione di muco per impedire, in modo meccanico, che microorganismi patogeni rimangano troppo a lungo nelle vie aeree, contaminandole pericolosamente. In questo caso si parla di ‘immunità aspecifica’. Se però da un lato ritrovarsi con il naso chiuso dopo aver lasciato raffreddare il sudore di un allenamento intenso sulla nostra pelle, può rappresentare solamente una fastidiosa reazione momentanea, diverso è il caso di riniti frutto di un’infezione virale in atto. L’infezione virale in questo caso genera una risposta immunitaria detta ‘specifica’, mediata cioè da cellule del sistema immunitario altamente specializzate. In atto pratico i sintomi che scaturiscono dai due meccanismi di difesa saranno molto simili ma con sostanziali differenze come, ad esempio, un aumento della temperatura più evidente fino a valori vicini a 39°C che persiste per più tempo, o la concomitanza di sintomi respiratori o anche intestinali.
Nel caso delle classiche freddate potrebbe essere eccessivo fare ricorso a medicinali antiinfiammatori e/o antipiretici, per non parlare dell’utilizzo addirittura controproducente, in questo caso, di antibiotici ad ampio spettro: le nostre difese fisiologiche, un buon supporto nutrizionale e qualche piccolo accorgimento di buon senso, possono bastare per farci recuperare la forma migliore in breve tempo. In questi casi, infatti, il nostro organismo utilizza processi infiammatori, come la febbre, proprio per risolvere il prima possibile lo stato di malessere; dando loro il giusto tempo, favorendo un riposo ristoratore, aumentando l’introito di liquidi, vitamine e sali minerali, si possono ridurre notevolmente i tempi di recupero. In aggiunta potrebbe essere opportuno l’utilizzo di soluzioni fisiologiche o saline per aumentare l’idratazione e l’umidificazione delle vie aeree, anche tramite aerosol. L’utilizzo di medicinali non necessari invece, può spesso risultare ininfluente, se non controproducente, come nel caso degli antibiotici: per definizione questi sono medicinali attivi verso batteri, patogeni e non. Una volta introdotti nell’organismo, questi non riconoscono la natura dei batteri, attaccando indiscriminatamente sia organismi patogeni che organismi cosiddetti “commensali” ovvero quelli che, ad esempio, permettono la digestione delle fibre alimentari all’interno del tratto intestinale. Inattivare questo tipo di microorganismi cosiddetti “buoni” può comportare difficoltà digestive e di transito intestinale.
Lavorare in prevenzione, sia nel caso di sindromi para-influenzali, sia nel caso di infezioni virali, è la chiave per mantenere o recuperare velocemente la condizione di benessere. La prevenzione passa necessariamente da un sistema immunitario forte ed in salute, che si mantiene tale attraverso un regolare esercizio fisico, un’alimentazione completa ed equilibrata, e, quando necessario, un’integrazione precisa, efficace e di qualità; l’allenamento, a prescindere dal tipo di sport, riesce a stimolare la capacità resiliente del nostro corpo, insegnandoci automaticamente a resistere e rispondere a stimoli esterni sempre crescenti. Allenarsi almeno 3 volte a settimana per 60’ genera adattamenti tangibili.
Alimentarsi in modo completo ed equilibrato, consente a tutti i sistemi fisiologici di disporre di energie, nutrienti e microelementi, necessari alle reazioni biochimiche di difesa e per mantenere intatte le barriere meccaniche come, ad esempio, quelle delle mucose e degli strati epiteliali. Necessario in questo contesto un buon apporto proteico, pari almeno a nostro parere ad 1,5g/kg di peso corporeo, diversificando l’origine proteica a favore soprattutto del pesce azzurro e di piccola taglia ricco di acidi grassi Omega3 con evidenti proprietà antiinfiammatorie. Altrettanto necessario un buon apporto di frutta e verdura stagionale, preferibilmente di colore vivace e gusto acido poiché ricca in vitamina C, così come l’introduzione di acqua non meno importante in questo periodo dell’anno rispetto ad altre stagioni in cui si assiste ad un pur vero aumento della sudorazione.
Integrare, infine, consente di completare il pool di elementi nutrizionali che, in alcune situazioni, possono essere carenti: un elevata produzione di radicali liberi, ad esempio, dovuta ad intensa e protratta attività fisica o periodi di stress particolarmente pesanti, oppure anche periodi di lavoro intenso, possono generare un abbassamento delle difese immunitarie con conseguente aumentata sensibilità a stimoli patogeni. Cicli di integrazione di vitamina C, vitamina D e/o vitamine del gruppo B, con le loro caratteristiche antiossidanti e stimolanti del sistema immunitario sono senza dubbio di supporto al piano alimentare; in questi casi, infatti, l’apporto nutrizionale potrebbe non essere sufficiente a coprire le aumentate necessità.
ASCOCID, vitamina C in polvere gusto neutro o limone o in compresse al gusto arancia, VITAMIN D, in compresse divisibili da 800 UI o da 2000 UI, B-PLUS, vitamine del gruppo B, SUPER OMEGA 3, VILAC, che associa il potenziale immunostimolante della proteina lattoferrina all’attività antiossidante delle vitamine, sono solo alcuni dei prodotti studiati da VOLCHEM per sostenere l’organismo di sportivi e non in tutte le condizioni di necessità o carenza.
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