Omar Di Felice è un ultra cyclist. Per affrontare al meglio gli allenamenti e le competizioni ha scelto gli integratori Volchem.
Omar è rimasto folgorato da Pantani nel 1994 e da quel momento ha dato avvio alla sua avventura con la bicicletta. Dopo essere stato per sei anni ciclista professionista, ad un certo punto ha lasciato il mondo delle competizioni per dedicarsi a delle sfide più particolari e nel 2012 passa all’ultracycling.
Grazie a un viaggio sui pedali da Lourdes a Santiago de Compostela, inizia il suo avvicinamento alle gare su lunga distanza dove riesce a eccellere, ottenendo riconoscimenti sia nazionali che internazionali. Fra le altre, ha vinto il TorTour Switzerland 2014 (1005 km), il Tour du Mont Blanc 2015 (330 km), l’Ultracycling Dolomitica 2015-2016 (616 km) e l’Italian Endurance24 Hours Championship 2018.
Da sempre appassionato di viaggio e avventura nel 2018 decide di trasportare la sua esperienza in bici nei luoghi più freddi del Pianeta alla ricerca di un' avventura diversa. Inizia così un periodo di intense esplorazioni in sella che lo portano ad affrontare viaggi, resi ancora più estremi dalle condizioni invernali. Negli anni 2000, durante un viaggio in Islanda, si innamora del freddo iniziando a immaginare l'esplorazione del mondo nella sua stagione più difficile, quella invernale. Se fosse nato in montagna, ha dichiarato, avrebbe speso la sua vita scalando in inverno. Vivendo in pianura ha scelto di conciliare questa sua passione per il ghiaccio e per le basse temperature a quella per la bicicletta scegliendo di muoversi sulle strade del nord. Nel 2018 ha compiuto la traversata del Canada Artico pedalando per circa 1300 km sulla Artic Highway. Ha scritto "Pedalando nel silenzio di ghiaccio. Il ciclismo estremo e la felicità" edito da Rizzoli e "Zona Omar" edito da Baldini+Castoldi.
Nel 2021 è accreditato come observer UNFCCC di Italian Climate Network per la COP26.
Ha recentemente completato il giro del mondo artico, 4200 km in inverno attraverso le 3 linee di confine artiche dalla Kamchatka (Russia) all’Alaska. La traversata rientra nel progetto “Bike to 1.5°C” legato alla divulgazione scientifica circa i temi riguardanti i cambiamenti climatici.