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Vitamina D
Negli ultimi anni c'è stato un aumento considerevole di integratori a base di vitamina D e oggi cerchiamo di capirne il motivo.
La vitamina D è un pro-ormone liposolubile prodotto a livello della cute per azione dei raggi UVB. L’esposizione solare rappresenta la principale sorgente naturale di vitamina D, tuttavia, essa può essere assunta anche con la dieta.
La vitamina D si forma naturalmente nell’organismo a livello della pelle per irraggiamento per poi essere trasformata nel fegato e successivamente nei reni.
Funzioni della vitamina D
Il principale ruolo della vitamina D è quello di regolare l’assorbimento intestinale di calcio e fosforo, favorendo la normale formazione e mineralizzazione dell'osso. Inoltre, la vitamina D è coinvolta nel processo che garantisce una normale contrattilità muscolare e interagisce con il sistema immunitario esercitando un effetto immuno-modulante.
Come conoscere i valori della vitamina D
Attraverso le analisi del sangue è possibile sapere i propri valori di vitamina D. La tabella che segue fornisce i valori di riferimento:
Valori ematici nel sangue di vitmina D | Trattameno (ISS 2018) |
< 10-12 ng\mL | Terapia sostitutiva "intensa" (necessario integrare la vitamina D) |
10-12 ng\mL | Terapia sostitutiva raccomandata |
20-40 ng\mL | Livelli normali (non modificare lo stato attuale, non iniziare una terapia o mantenere quella in corso) |
40-50 ng\mL | Non iniziare terapia o ridurla prudenzialmente |
>50 ng\mL | Ridurre la dose della terapia o sospenderla |
In molte persone la carenza di vitamina D è del tutto asintomatica. Una grave carenza determina il rachitismo nei bambini e l’osteomalacia negli adulti. Inoltre, condizioni di ipovitaminosi D possono portare anche a riduzione della forza muscolare e dolori diffusi.
Tabella 2. Contenuto di vitamina D (UI/100 g o UI/l) in alcuni alimenti*. | Contenuto medio di vitamina D |
Latte vaccino | 5-40 UI/L |
Burro | 30 UI/100 g |
Yogurt | 2,4 UI/100 g |
Panna | 30 UI/100 g |
Formaggi | 12-40/100 g |
Maiale | 40-50 UI/100 g |
Fegato di manzo | 40-70 UI/L |
Dentice, merluzzo, orata, palombo, sogliola, trota, salmone, aringhe | 300-1500/100 g |
Olio di fegato di merluzzo | 400 UI/5ml (1 cucchiaino da the) |
Tuorlo d’uovo | 20 UI/100 g |
§UI: Unità Internazionali *Adattata da Saggese et al. 2018
In quali casi è previsto l’utilizzo di vitamina D per prevenirne o trattarne la carenza?
L’utilizzo di vitamina D è previsto:
• negli anziani ospiti delle residenze sanitario-assistenziali
• nelle donne in gravidanza o in allattamento
• nelle persone affette da osteoporosi da qualsiasi causa o osteopatie accertate per cui non è indicata una terapia remineralizzante
Mentre l’utilizzo previa misurazione della 25(OH)D è previsto:
• nelle persone con livelli sierici di 25(OH)D < 20 ng/mL e sintomi attribuibili a ipovitaminosi (astenia, mialgie, dolori diffusi o localizzati, frequenti cadute immotivate)
• nelle persone con diagnosi di iperparatiroidismo secondario a ipovitaminosi D
• nelle persone affette da osteoporosi di qualsiasi causa o osteopatie accertate per le quali la correzione dell’ipovitaminosi dovrebbe essere propedeutica all’inizio della terapia remineralizzante.
• in caso di una terapia di lunga durata con farmaci interferenti col metabolismo della vitamina D (antiepilettici, glucocorticoidi, antiretrovirali, antimicotici, ecc.).
• in caso di malattie che possono causare malassorbimento nell’adulto (fibrosi cistica, celiachia, morbo di Crohn, chirurgia bariatrica ecc.).
L’assorbimento di vitamina D implica organi come fegato e reni, che possono essere soggetti a diverse patologie (p.e. epatopatie alcoliche o osteodistrofia renale), e/o la necessità di seguire una dieta particolare, ci spiega perché può essere necessaria un’ integrazione. Senza contare che la stessa abbronzatura, che sarebbe la prima fonte di vitamina D, oggi è messa sotto inchiesta per l’ insorgenza di tumori della pelle legati ai raggi UV.
I nostri integratori consigliati
Vitamin D VOLCHEM 100 compresse contiene solo la forma attiva di vitamina D cioè il colecalciferolo o vitamina D3, di grado farmaceutico cioè una purezza pari al 100%.
Ottenuta per sintesi dal deidrocolesterolo della lana di pecora, non da estratti vegetali. Non contiene grassi, conservanti artificiali, glutine, lattosio e zuccheri. È veicolata solo da fibre vegetali naturali come la cellulosa.
La dose per compressa varia e tiene conto:
Le dosi giornaliere di una compressa di Vitamin D sono state approvate dal massimo ente scientifico europeo ( EFSA ) per rinforzare ossa, muscolatura, lo stesso sistema immunitario e per ridurre il rischio di caduta negli anziani.
Quanta vitamina D?
La dose giornaliera consigliata per la generalità della popolazione da EFSA - UE e FDA - USA (2023) è:
La somministrazione orale giornaliera di Vitamina D3 è in grado di incrementare il livello di vitamina D ematica di 1 ng/mL per ogni 100 UI - 2,5 mcg somministrati nell’arco di 2 mesi. In soggetti di peso normale, basterebbe quindi somministrare 2000 UI al giorno per riportare alla norma (> 20 ng/mL) in 2-4 mesi anche condizioni di carenza importante.
Nei casi i cui questa dose non fosse sufficiente si potrebbe ricorrere a dosi ancora più alte (es 10000-100000 UI) da assumere sotto controllo medico.
Una volta raggiunti i valori ematici normali (20-40 ng /ml) la dose di mantenimento può scendere a 400 - 800 UI 10-20 mcg.
Perchè in commercio esistono anche prodotti con dosi superiori UI di vitamina D?
Come scritto sopra la dose massima giornaliera stabilita per legge è quella di 2000 UI. In commercio esistono farmaci (non integratori) che hanno dosi superiori ma dovrebbero sempre essere assunti sotto prescrizione medica in base alle carenze specifiche della persona. La posologia di questi prodotti inoltre è solitamente ad intervalli di almeno una o due settimane, a differenza dell' integratore che si basa su una assunzione costante che garantisce un apporto continuativo di vitamina d, ma che deve essere inferiore per non provocare possibili effetti tossici.
La vitamina D è liposolubile e pertanto tende ad accumularsi nell’organismo umano. L’assunzione per lunghi periodi ad alte dosi, può provocare effetti gravi per la salute, ad esempio ipercalcemia e nefrolitiasi (calcolosi renale), nonché aumentare il rischio di fratture nei mesi successivi alla somministrazione di boli di vitamina D (Sanders KM et al. 2010) e il rischio di alcune neoplasie nelle popolazioni con livelli di 25(OH)D > 40-50 ng/mL (IOM 2011).
Per tali motivi è sempre importante rivolgersi al medico prima di assumere farmaci a base di vitamina D e attenersi alla corretta posologia prescritta. Inoltre, è necessario ricordare che il sovradosaggio di vitamina D durante i primi 6 mesi di gravidanza può avere effetti tossici nel feto e pertanto anche in questo caso l’assunzione in gravidanza di tali medicinali non può prescindere dalla prescrizione medica.
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